lunedì 30 settembre 2013

6. L'invocazione da dire prima di entrare in bagno



6 .  دُعَـــاءُ دُخُـــــولِ الْخَــــــــلاءِ
6°: L'invocazione da dire prima di entrare in bagno


10- (([بِسْمِ اللَّهِ] اللَّهُمَّ إِنِّي أَعُوذُ بِكَ مِنَ الْخُبْثِ وَالْخَبائِث))([1]).


[BismiLlāh] Allāhumma 'innī a°ūdhu bika mina-l-khubthi ūal khabā'ith.


[Nel nome di Allah]. O Allah, mi rifugio in te dai cattivi e dalle cattive [si intendono i demoni, maschi e femmine. Un'altra interpretazione è che si intenda il male in maniera generica].






([1])  أخرجه البخاري، 1/ 45، برقم 142، ومسلم، 1/ 283، برقم 375، وزيادة: ((بسم الله)) في أوله أخرجها سعيد بن منصور. انظر فتح الباري 1/244.

Lo ha trasmesso Al-Bukhārī, 45/1, al numero 142, e Muslim, 283/1, al numero 375, con aggiunto: "BismiLlāh" all'inizio, trasmesso da Sa°īd Bin Mansūr. Vedi anche Fath Al-Bārī, 244/1.

domenica 29 settembre 2013

7. L'invocazione da dire una volta usciti dal bagno



7 ـ  دُعَاءُ الْخُـــــرُوجِ مِنَ الْخَـــــلاَءِ
7°: L'invocazione da dire una volta usciti dal bagno

11- ((غُفْرَانَكَ))([1]).
Ghufrānak.

[O Allah], ti chiedo perdono*.

* Si dice questo poichè malgrado tutti gli sforzi, il servo  non è capace di generare un ringraziemento pari ai benefici ricevuti da Allah Ta'ala, nell'avergli permesso e facilitato di usufruire dei doni da Lui concessi, come il cibo e le bevande, che nutrono il suo corpo mantenendolo in salute, per poi liberarlo da tutto ciò che diviene nocivo per esso. Per questo motivo ci si appella alla richiesta di perdono ammettendo l'incapacità di ringraziare in maniera adatta per tutti questi doni. Allah ne sa di più.


([1])  أخرجه أصحاب السنن إلا النسائي فأخرجه في عمل اليوم والليلة، برقم 79، أبو داود، برقم 30، والترمذي، برقم 7، وابن ماجه، برقم 300، وصححه الألباني في صحيح سنن أبي داود، 1/ 19.

Lo han trasmesso "Ashāb Al-Sunan" (Abū Dāūd, Al-Tirmidhī, Ibn Mājah, Al-Nasā'ī), tutti eccetto Al-Nasā'ī che lo ha trasmesso nelle opere da compiere al mattino e alla sera al numero 79, Abū Dāūd al numero 30, Al-Tirmidhī al numero 7, Ibn Mājah al numero 300. Al-Albānī lo ha classificato tra i sahīh inserendolo in Sahīh Sunan Abī Dāūd, 19/1.

sabato 28 settembre 2013

8. L'invocazione da dire prima del lavaggio di purificazione (ūdū')




8 .  الذِّكْرُ قَبْـــــــــلَ الْوُضُـــــوءِ

8°: L'invocazione da dire prima del lavaggio di purificazione (ūdū')


12- ((بِسْمِ اللَّهِ))([1]).

BismiLlāh.


Nel nome di Allāh*.


* Questo Hadīth è trasmesso da Abū Huraīra e da altri Compagni. Ecco ciò che disse il Messaggero pace e benedizione su di lui (traduzione dei significati): "Non vale la salāħ di colui che non compie il lavaggio di purificazione - ūdū'-  e non vale il lavaggio di purificazione per colui che non ricorda il nome di Allāh su di esso".






([1])  أبو داود، برقم 101، وابن ماجه، برقم 397، وأحمد، برقم 9418، وانظر إرواء الغليل 1/122 .

Abū Dāūd, al numero 101, e Ibn Mājah, al numero 397, e Ahmad, al numero 9418, vedi anche 'Irūā' Al-Ghalīl, 122/1.

venerdì 27 settembre 2013

9. L'invocazione da dire dopo aver terminato il lavaggio di purificazione (ūdū')




9 . الذِّكْرُ بَعْدَ الْفَــرَاغِ مِنَ الْوُضُوءِ




9°: L'invocazione da dire dopo aver terminato il 
lavaggio di purificazione (ūdū')


13-(1) ((أَشْهَدُ أَنْ لاَ إِلَهَ إِلاَّ اللَّهُ وَحْدَهُ لاَ شَرِيكَ لَهُ وَأَشْهَدُ أَنَّ مُحَمَّداً عَبْدُهُ وَرَسُولُهُ..))([1]).





Ash-hadu 'an lā 'ilāha 'illa-Allah ūahdahu lā sharīka lahu ūa ash-hadu 'anna Muhammadan °Abduhu ūa Rasūluhu.
Testimonio* che a nessuno appartiene il diritto di essere adorato oltre ad Allah, da solo, senza alcun socio, e testimonio che Muhammad è il Suo servo* e Messaggero.
*Testimonio: credo col cuore pronunciando con la lingua; questo per il fatto che compiere shahādaħ (testimonianza) significa pronunciare con la lingua di ciò che è presente nel cuore.
*Servo: Allah lo ha descritto come Suo servo poichè egli è colui che ha meglio realizzato la sottomissione e l'obbedienza alla volontà di Allah l'Altissimo.


14-(2) ((اللَّهُمَّ اجْعَلْنِي مِنَ التَّوَّابِينَ وَاجْعَلْنِي مِنَ الْمُتَطَهِّرِينَ))([2]).

Allāhumma-ij°alnī mina-alttaūūābīna ūa-ij°alnī mina-almutatahhirīn.
O Allah, fai sì che io sia di quelli che ritornano spesso a Te pentiti*, e fai sì  che  io sia di quelli che si puliscono e si purificano*.
*Compiere il pentimento è obbligatorio dopo aver commesso qualsiasi peccato; se il peccato è unicamente fra il servo e Allah l'Altissimo e non si è violato il diritto di qualche essere umano, allora vi sono tre condizioni per la validità del pentimento: il primo consiste nel fatto che egli abbandoni tale peccato, il secondo prevede che egli si penta di averlo compiuto e il terzo che si carichi della volontà di non compierlo più un'altra volta. Se venisse a mancare una delle tre condizioni significa che non si è realizzato il pentimento. Se il peccato è legato ad [un danno fatto ad] un uomo è ancor perggio, in questo caso per realizzare il pentimento vi sono quattro condizioni: le tre sopracitate e in più che esso si liberi del diritto della persona a cui ha arrecato il danno. Se si tratta di denaro o di qualcosa paragonabile ad esso glielo deve restituire, se invece gli deve un contrappasso allora egli deve fare in modo che il titolare del diritto possa prenderselo oppure deve chiedergli perdono; e così se ha sparlato di lui deve ricercare il suo perdono.
Il peccatore deve realizzare il pentimento per tutti i peccati commessi; nel caso si pentisse per alcuni e per altri no, allora il suo pentiemento sarà accettato verso coloro a cui ha restituito il diritto, mentre gli rimangono i restanti a carico. Bisogna inoltre sapere che il pentimento dev'essere assolutamente realizzato nel limite di tempo nel quale può essere accettato, poichè se dovesse essere effettuato dopo di esso questo non gli sarà di nessuna utilità. Il limite temporale, dopo il quale non viene più accettato il pentimento è quando lo spirito dell'uomo arriva in prossimità della gola [in punto di morte] e quando il sole sorgerà da occidente.
*Essendo il pentimento la purezza dell'intimo, dalla sporcizia dei peccati, e il ūdū' la purificazione esteriore dagli stati di impurità che impediscono al servo di avvicinarsi ad Allah l'Altissimo è appropriato unire fra il significato di questo Hadīth e la āāīa: إِنَّ اللَّهَ يُحِبُّ التَّوَّابِينَ وَيُحِبُّ الْمُتَطَهِّرِينَ (in verità Allah ama coloro che si pentono e coloro che si purificano. Al-Baqaraħ, 222).


15-(3) ((سُبْحانَكَ اللَّهُمَّ وَبِحَمْدِكَ، أَشْهَدُ أَنْ لاَ إِلَهَ إِلاَّ أَنْتَ، أَسْتَغْفِرُكَ وَأَتوبُ إِلَيْكَ))([3]).
 
Subhānaka-Allāhumma ūa bihamdika, ash-hadu an lā 'ilāha illā anta, astaghfiruka ūa 'atūbu 'ilaīka.

Come sei perfetto, o Allah*, con la lode che ti spetta; testimonio che a nessuno spetta il diritto di essere adorato all’infuori di Te; chiedo il tuo perdono e ritorno a Te pentito.

* Subhāna-Llāh: il significato è "Il glorificare Allah affermando la sua estraneità verso di ogni cosa che non gli si addice, come quello che gli venga attribuito un socio, un figlio, una compagna, e ogni altro tipo di dipendenza o mancanza".






([1])  مسلم، 1/ 209، برقم 234.
Muslim 209/1, al numero 234.

([2])  الترمذي، 1/ 78، برقم 55، وانظر: صحيح الترمذي، 1/18 .
Al-Tirmidhī, 78/1, al numero 55, vedi anche: Sahīh Al-Tirmidhī, 18/1
 


([3])  النسائي في عمل اليوم والليلة، ص173، وانظر: إرواء الغليل 1/135، و3/94 .

Al-Nasā'ī nelle opere da compiere al mattino e alla sera, pagina 173; vedi anche: 'Irūā' Al-Ghalīl, 135/1 e 94