giovedì 26 settembre 2013

10. L'invocazione da dire quando si esce di casa

  

10 . الذِّكْرُ عِنْدَ الْخُرُوجِ مِنَ الْمَنْزِلِ


10°:  Il ricordo da dire quando si esce di casa
16-(1) ((بِسْمِ اللَّهِ، تَوَكَّلْتُ عَلَى اللَّهِ، وَلَاَ حَوْلَ وَلَا قُوَّةَ إِلاَّ بِاللَّهِ))([1]).

Bismi-Allāhi, taūakkaltu °alà-Allāhi, ūa lā haūla ūa lā quūūata 'illā bi-Llāh.

Nel nome di Allah*, mi affido ad Allah*, non c’è alcuna forza nè potenza se non quella (che proviene) da  Allah.

Il Compagno che riferisce il Hadīth è Anas Bin Mālik. L'Hadīth termina con (traduzione dei significati): "Viene detto [a colui che dice tale invocazione] ti è bastato [dire questo per essere allontanato dal male], sei stato protetto e guidato; e si allontana da lui il Shaytan (il diavolo). Poi egli dirà a un altro Shaytan: come puoi te [fare qualcosa] a un uomo dal quale è stato allontanato il male, è stato protetto dalle cose nocive e [ben] guidato?

* Esco nel nome di Allah.

* Mi affido ad Allah: rimetto tutte le questioni in mano ad Allah



17-(2) ((اللَّهُمَّ إِنِّي أَعُوذُ بِكَ أَنْ أَضِلَّ، أَوْ أُضَلَّ، أَوْ أَزِلَّ، أَوْ أُزَلَّ، أَوْ أَظْلِمَ، أَوْ أُظْلَمَ، أَوْ أَجْهَلَ، أَوْ يُجْهَلَ عَلَيَّ))([2]).

'Allāhumma 'innī 'a°udhu bika 'an 'adilla, 'aū 'udalla, 'aū 'azilla, 'aū 'uzalla, 'aū 'azlima, 'aū 'uzlama, 'aū 'ajhala, 'aū īujhala °alaīīa.
O Allah, mi rifugio in te dal deviare* e dall'essere deviato [da qualcun altro], dagli compiere degli sbagli e dal fatto che altri mi facciano cadere nello sbaglio; [mi rifugio in te] dall'essere ingiusto e dall'essere trattato ingiustamente*, dall'avere un comportamento da ignorante e dall’essere trattato da ignorante*.
 * Mi rifugio in te dal deviare: dal deviare nella mia persona; la deviazione è il contrario della retta guida. La parola originale (ضلَّ) si  usa per indicare di aver perso qualcosa e si usa per dire di aver perso la via significa, intendendo l'aver deviato da essa.
* […] dagli compiere degli sbagli: ti chiedo protezione, oh Allah, dal commettere uno sbaglio e dal far commettere ad altri uno sbaglio.
* […] dall'essere ingiusto e dall'essere trattato ingiustamente: il termine (ظلم) indica il porre qualcosa nel posto sbagliato (agire ingiustamente, non come si dovrebbe).
* […] dall'avere un comportamento da ignorante e dall’essere trattato da ignorante: chiedo protezione ad Allah dal compiere le azioni di un ignorante o di occuparmi di qualcosa che non mi riguarda; chiedo inoltre protezione ad Allah dal fatto che altri compiano verso di me delle azioni da ignoranti, trattandomi da sciocco o facendomi prender parte a [inutili] dispute, e cose del genere.

([1])  أبو داود، 4/ 325، برقم 5095، والترمذي، 5/ 490، برقم 3426، وانظر: صحيح الترمذي 3/151.
([2]) أهل السنن: أبو داود، برقم 5094، والترمذي، برقم 3427، والنسائي، برقم 5501، وابن ماجه، برقم 3884، وانظر: صحيح الترمذي، 3/152، وصحيح ابن ماجه، 2/336 .



Lo han trasmesso "Ashāb Al-Sunan": 'Abū Dāūd, al numero 5094, 'Al-Tirmidhī, al numero 3427, 'Al-Nasā'ī, al numero 5501 e 'Ibn Mājah, al numero 3884. Vedi anche: Sahīh 'Al-Tirmidhī, 152/3, e Sahīh 'Ibn Mājah, 336/2.
 



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