martedì 6 agosto 2013

61. Supplica da dire quando si agita il vento



61 . دُعَــــــــــــــاءُ الرِّيــــــــــــــــــحِ
 L'invocazione per quando si agita il vento

166-(1) ((اللَّهُمَّ  إِنِّي أَسْــــــأَلُكَ خَيْرَهَا، وَأَعُوذُ بِكَ مِنْ شَرِّهَا))([1]).

Allahumma 'innī 'as'aluka khaīrahā ūa 'a°ūdhu bika min sharrihā.

O Allah ti chiedo il bene di esso e ti chiedo protezione dal suo male*.

*Il compagno che ha trasmesso l' Hadīth è 'Abū Huraīraħ, che Allah sia di lui soddisfatto.
L'Hadīth completo è il detto del Messaggero pace e benedizione su di lui (traduzione dei significati): "Il vento è parte della misericordia di Allāh, giunge con la misericordia e giunge col castigo; se dunque lo vedete non imprecate contro di esso ma chiedete ad Allāh [di farvi giungere] il suo bene e chiedete protezione ad Allāh dal suo male".
Il vento giunge con la misericordia quando porta con sè la pioggia dopo la siccità oppure quando si alza durante il caldo afoso; a volte invece giunge col castigo quando distrugge le case e le costruzioni, spezza gli alberi o fa disperdere le nuvole che si sperava portassero la pioggia.
L'ordine di non imprecare contro di esso rappresenta un divieto di fare ciò, poichè il vento è uno dei segni di Allāh l'Altissimo. Allāh l'Altissimo ha detto: وَمِنْ آيَاتِهِ أَن يُرْسِلَ الرِّيَاحَ مُبَشِّرَاتٍ  (E fa parte dei Suoi segni mandare i venti come nunzi) [30:46]. Al-Shāfi°ī, che Allah abbia di lui misericordia, ha detto: "Nessuno deve imprecare contro il vento poichè esso è una creatura obbediente, è un soldato dei Suoi soldati, Allah ne fa una misericordia o un castigo, come Egli vuole". Bensì il Messaggero pace e benedizione su di lui ci ha ordinato di chiedere del suo bene e di chiedere a Lui protezione dal suo male.

167-(2) ((اللَّهُمَّ إِنِّي أَسْأَلُكَ خَيْرَهَا، وَخَيْرَ مَا فِيهَا، وَخَيْرَ مَا أُرْسِلَتْ بِهِ، وَأَعُوذُ بِكَ مِنْ شَرِّهَا، وَشَرِّ مَا فِيهَا، وَشَرِّ مَا أُرْسِلَتْ بِهِ))([2]).

Allāhumm 'innī as'aluka khaīrahā, ūa khaīra mā fīhā, ūa khaīra mā 'ursilat bihi, ūa 'a°ūdhu bika min sharrihā, ūa sharri mā fīhā, ūa sharri mā 'ursilat bihi.

O Allāh ti chiedo il suo bene, il bene di ciò che vi è in esso [nel vento], e il bene di ciò con cui esso è stato mandato*; e ti chiedo protezione dal suo male, dal male che vi è in esso e dal male con cui è stato mandato.

*Qui vengono chieste tre cose buone: 1- Il bene del vento stesso. 2- Il bene di ciò che vi è in esso. 3- Il bene di ciò con cui esso viene mandato.
Per quel che riguarda il bene del vento stesso, questo consiste nel piacere di freschezza provato dal figlio di Adamo durante il caldo, nella sua frescura, nel fatto che porti i sementi alle piante, i buoni odori, ecc... Invece il bene di ciò che vi è in esso è come il fatto che il vento porti con sè l'avvento della pioggia benefica; poichè la pioggia non sopraggiunge senza essere preceduta dal vento. Il bene di ciò con cui esso è stato mandato sono ad esempio le nuvole, poichè esse giungono col vento, e portano un bene e un male: il bene è la pioggia benefica e il male è la pioggia dannosa.
Così si chiede protezione ad Allāh da tre mali, che sono il contrario del che è stato precedentemente spiegato.




([1])  أخرجه أبو داود، 4/ 326، برقم 5099، وابن ماجه، 2/ 1228، برقم 3727، وانظر: صحيح ابن ماجه، 2/305 .
Lo ha trasmesso 'Abū Dāūd, 326/4, al numero 5099, e 'Ibn Mājah, 1228/2, al numero 3727. Vedi anche: Sahīh 'Ibn Mājah, 305/2.

([2])  مسلم، واللفظ له، 2/ 666، برقم 899، والبخاري، 4/ 76 برقم 3206، ورقم 4829.
Muslim, la forma riportata è quella da lui trasmessa, 666/2, al numero 899, e 'Al-Bukhārī, 76/4, al numero 3206 e al 4829.

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